Il 30% delle violenze contro i professori sono state di tipo fisico: a confermarlo, un sondaggio effettuato da Skuola.net.
Si chiude l’anno scolastico 2022-2023 registrando un elevato numero di aggressioni subite dai docenti da parte dei propri alunni. Ne da prova un sondaggio del portale Skuola.net, su un campione di 1.800 ragazze e ragazzi delle scuole superiori.
Chi ha assistito agli scontri violenti
Secondo i dati rilevati, da settembre a oggi circa 1 studente su 5 dice di aver assistito a uno scontro frontale tra un suo compagno e il professore di turno, tra le mura della propria classe. In un caso su tre si è trattato addirittura di episodi sistematici e non isolati. C’è poi anche chi è stato testimone di fatti del genere almeno una volta durante gli anni da studente.
Dagli insulti alle mani
Tuttavia, alcune di queste aggressioni non si sono fermate solo a livello verbale, bensì si sono trasformate in violenza fisica. Il 18% dei ragazzi infatti, racconta soprattutto di aggressioni “fisiche”, come il lancio di oggetti, faccia a faccia e mani addosso.
Un ulteriore 12% denuncia invece un mix tra parole pesanti e affronti a corta distanza. In analogia con gli episodi di bullismo scolastico, di solito viene preso di mira un solo docente: così racconta il 64% degli studenti che a scuola hanno assistito agli attacchi verso i professori.
Docenti, una figura poco autorevole
Per gli studenti di oggi ormai l’insegnante non rappresenta più una figura autorevole, come accadeva in passato. In questo contesto però, l’esistenza degli smartphone ha accentuato il susseguirsi di fenomeni violenti contro i docenti.
Il 40% dei ragazzi hanno dichiarato che, durante lo svolgersi dei fatti, qualcuno si è occupato di riprendere la scena. Tra loro, oltre l’80% sostiene che spesso e volentieri la “sfida” è stata creata o perlomeno resa più scenografica proprio per essere filmata. Spesso infatti queste immagini finiscono sui social network oppure su un chat di gruppo.
Per cercare di sopprimere questi episodi, gli insegnanti agiscono con una nota sul registro o qualcosa di simile. Nella maggior parte dei casi però, i professori hanno preferito subire in silenzio per non dare troppo risalto alla cosa.
Solo nel 15% dei casi il docente ha coinvolto la presidenza, facendo sorgere i primi problemi: in 2 casi su 3 si è arrivati alle punizioni severe, come la sospensione, lavori socialmente utili o il coinvolgimento della famiglia.
Poco supporto da parte delle famiglie
Al giorno d’oggi, le famiglie tendono a schierarsi più con i propri figli anziché con gli insegnanti, nonostante il comportamento dei ragazzi sfoci spesso e volentieri in azioni eccessive. Mentre il 49% dei genitori vuole prima valutare il caso, un bel 29% tende ad appoggiare il figlio a prescindere.
Daniele Grassucci, diretto di Skuola.net, spiega che “gli interventi da mettere in campo sono molteplici: dal sostegno psicologico agli studenti, per evitare la degenerazione di alcuni disagi in comportamenti aggressivi o violenti, alla sensibilizzazione delle famiglie, che spesso tendono a prendere le parti dei propri figli”.
Soprattutto, fondamentale è “la formazione dei docenti: gestire gli adolescenti nel terzo millennio è molto complesso e non si può prescindere da una preparazione specifica